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STAMPA

La potenza deflagrante della mia Tosca
 

Stefania Panighini,
regista pasionaria e appassionata

TOSCA - Teatro Verdi di Trieste

La regia di Stefania Panighini si distingue per una lettura profonda e contemporanea dell'opera, interrogandosi su come raccontare l'ideale e il reale, proponendo di narrare le donne come esseri tridimensionali, incrociando l'universale e il particolare. E in questa costruzione, i quadri dei Carracci si animano, smettendo di essere meri sfondi per incarnare gli ideali e le ossessioni dei personaggi, trasformando la scena in un vivido palcoscenico delle loro turbolenze interiori. L'intero allestimento si rivela sorprendentemente efficace e scorrevole; le interazioni sono varie, coinvolgenti, e il "Te Deum" volutamente eccessivo, con un Cristo che trascina la croce e Scarpia che si flagella.

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Operaclick

TOSCA - Teatro Verdi di Trieste

La regista torinese, alla sua prima Tosca, rende 3D il dramma di Tosca e porta alla luce il materiale incandescente dell’animo umano e delle sue pericolose ossessioni.

Panighini sfrutta il fascino cinematografico che il capolavoro pucciniano possiede (in evidenza soprattutto nella resa del Te Deum alla fine del primo atto) dialogando con l’ambiente reale a cui lascia grande impatto, special modo nell’ultimo atto.

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Radio Puntozero

TOSCA - Teatro Verdi di Trieste

L’impatto visivo è di grande suggestione, e le luci trasformano lo spazio in una nuova arena che stupisce lo sguardo degli spettatori, che possono cogliere cosi il silenzioso fluttuare delle anime apollinee rappresentative di un dualismo delle coscienze umane. Lo spazio appaga la lettura fedele di Illica e la visione moderna di un mondo spinto ad un cambiamento che risulta dispotico e contorto. Perfino la croce del Te Deum trascinata da un Cristo logoro e arreso ne è evidente metafora.

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Opera Mundus

LA TRAVIATA - Teatro delle Muse

“Di fronte all'ennesima Traviata molti registi avrebbero optato per una lettura attualizzante, o per un'interpretazione comunque inedita e originale. Stefania Panighini, no. E' andata dentro il personaggio, in un viaggio introspettivo all'interno dell'animo che disvelava tutto lo spessore di Violetta, le emozioni, i desideri, i sogni svaniti, il suo essere in bilico tra amore e libertà, tra vita e morte. L'animo della protagonista si è concretizzato in una bambina, simbolo della sua purezza, che nel dispiegarsi della storia si è mutata in adolescente e poi in donna; queste presenze affiancavano la protagonista risvegliandosi nei momenti di solitudine e di confronto con se stessa, traducendo con i gesti e la corporeità i turbamenti dello spirito.”

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Il giornale della musica

LA TRAVIATA - Teatro delle Muse

La regista Stefania Panighini infonde nella produzione cosi tanta energia, da tenere gli spettatori sul bordo della sedia, anche se si sa come va a finire la storia. Ogni elemento, dalla scena alle luci, al trucco di Violetta nell'ultimo atto, è perfetto! Una produzione imperdibile e un lavoro magnifico!

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Dallas Voice

IL BARBIERE DI SIVIGLIA - Opera Giocosa

​Tutto è semplice ed immediato, assai fluido e ben studiato, e l'energia che trabocca dal palcoscenico arriva senza argini in platea, gli studenti, coinvolti come mimi, sempre presenti in scena, creano un ponte di gesti e linguaggi rompendo ogni barriera di diffidenzaza.

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L'Opera Gennaio 2019

LA BOHEME

Ma la Bohème di Stefania Panighini è, suppongo intenzionalmente, così: è frastuono e lustrini al punto da riuscire a scombinare tutto senza che il pubblico se n’accorga. Con mano abile, con l’agilità di un prestigiatore che distrae per agire, fa accomodare gli spettatori nel gioco e li fa giocare. Si applaude per le belle scene illuminate e vive, per i colori sgargianti sparsi un po’ dovunque, anche sulle scala, alta, dove Mimì e Rodolfo cantano tutto il duetto del primo atto. Quindi la Panighini vince? Vince certo la sfida con gli spettatori, perché lo spettacolo c’è, ed è talmente evidente da comprendere anche il resto.

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​Operaclick

NINA OSSIA LA PAZZA PER AMORE

Panighini muove bene il palcoscenico, la scena è bella, i costumi anche, tutti recitano e insomma lo spettacolo funziona!

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Alberto Mattioli - La Stampa

NINA OSSIA LA PAZZA PER AMORE

Attraverso una regia delicatissima e insieme teatralmente dinamica, lo spettacolo coglie nel segno, va al cuore dello spirito dell'opera, mettendo al centro il tema della follia in chiave onirica e liberando la partitura da inutili folclorismi da presepio. L'abile costruzione dei personaggi permette alla raffinata regia di cogliere da un lato la dimensione patetica in cui la protagonista accarezza una follia che non è incubo ma languida sospensione dei ricordi per un passato perduto o non vissuto, dall'altro sviluppa la commedia con i toni necessari al coté leggero che ne attraversa alcune scene.

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Alessandro Mormile - L'opera

DON GIOVANNI

(...) la messa in scena, vero asso nella manica di questo ambizioso e coraggioso progetto, è affidata per regia e impianto scenico a Stefania Panighini. La regia della Panighini è cosa meditata, teatrale e ricca di atmosfere soffuse da risultare perfino rivelatrice.

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Alessandro Mormile - L'opera

Stefania Panighini website 2022

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